Nell’ultimo finesettimana di novembre si è svolto a Trani il XXVIII Congresso Nazionale di Psichiatria Forense, organizzato dalla Società Italiana di Psichiatria Forense (SIPF): un’occasione importante di confronto e aggiornamento professionale tra realtà impegnate nell’ambito della salute mentale e della giustizia.
Anche quest’anno la nostra Cooperativa ha avuto l’onore di partecipare con un contributo scientifico originale: un segnale importante del riconoscimento nazionale che sta crescendo attorno al lavoro che svolgiamo quotidianamente all’interno della Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta Casa Tezon.
Un lavoro di ricerca condiviso tra due comunità
Le Dott.sse Linda Gambaretto ed Elena Lunardi hanno presentato uno studio realizzato in collaborazione con due colleghi psicologi della comunità Casa Don Giuseppe Girelli.
Lo studio, dal titolo “Analisi delle differenze di genere nella diagnosi e nel comportamento criminale nei pazienti psichiatrici: un caso di studio di Casa Don Girelli e Casa Tezon nella regione Veneto, Italia” indaga il ruolo che il genere può assumere nei percorsi clinici e riabilitativi in ambito forense, a partire dall’esperienza diretta delle due strutture. Un lavoro che unisce osservazione sul campo, riflessione teorica e analisi dei dati, con l’obiettivo di offrire spunti per un approccio sempre più personalizzato e sensibile alle specificità delle persone accolte.
Un riconoscimento al valore del nostro lavoro
Nel corso del congresso, è stato particolarmente apprezzato anche l’intervento “Modelli residenziali differenziati: tra intensità di cura e istanze di contenimento” di Tommaso Maniscalco che ha citato Casa Tezon e Casa Don Girelli come realtà di riferimento nella gestione dei pazienti, non solo in Veneto ma anche a livello nazionale.
Il nostro approccio si fonda su un’alleanza quotidiana tra professionalità clinica, attenzione alla persona e responsabilità sociale. Partecipare a eventi di rilevanza nazionale, portando contributi originali e frutto di lavoro condiviso, è per noi una forma di restituzione: al settore, alla comunità scientifica e soprattutto alle persone che ogni giorno incontriamo nei percorsi di cura.
Un sentito ringraziamento va alle nostre Dott.sse Gambaretto e Lunardi, che con rigore e sensibilità hanno saputo rappresentare la nostra esperienza, e ai colleghi e colleghe della comunità Don Girelli, con cui è stato possibile costruire un confronto serio, rispettoso e generativo.
Questa esperienza sottolinea l’importanza di integrare la ricerca nella pratica quotidiana, per continuare a migliorare, a innovare e a offrire percorsi di cura sempre più efficaci e rispettosi.