Il Progetto P.E.V. ‘Ottavia Fontana’ ai blocchi di partenza
Ai blocchi di partenza il Progetto P.E.V. ‘Ottavia Fontana’, presentato ufficialmente Lunedì 9 Settembre alle ore 14.30 presso la Fattoria Sociale Tezon.

9 Settembre 2019 - Veronella (VR)

Ai blocchi di partenza il Progetto P.E.V. ‘Ottavia Fontana’, presentato ufficialmente Lunedì 9 Settembre alle ore 14.30 presso la Fattoria Sociale Tezon alla presenza del sindaco del Comune di Veronella, Loris Rossi. Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare un servizio di welfare aziendale rivolto ai Soci di Cooperativa Promozione Lavoro affinché si agisca sia in fase di prevenzione che orientamento contro i fenomeni di violenza di genere. Patrocinato dalla Camera dei Deputati, dalla Regione Veneto, dal Comune di Verona, il servizio è stato per ora attivato nelle province di Verona, Vicenza e Treviso, presso strutture socio-assistenziali gestite dalla stessa Cooperativa.

Donne e violenza

L’intento di concentrarsi sul tema della violenza di genere, nasce dai dati che lo descrivono e rappresenta il risultato del cambiamento sociale che le donne hanno impresso nelle istituzioni, negli istituti di ricerca e nelle organizzazioni internazionali. Dagli anni ’70 in poi i movimenti delle donne, hanno portato in primo piano la necessità di studiare la violenza di genere, per chiarire i contorni di ciò che appariva sfuocato: per le donne tra i 15 e i 44 anni, la violenza è la prima causa di morte e di invalidità. Questa drammatica fotografia non risparmia nessuna nazione e continente. La complessità della violenza aumenta ancora di più se si pensa al contesto al quale essa viene principalmente perpetrata: le mura domestiche, luogo che evoca fiducia e protezione. La violenza sulle donne si verifica per la maggior parte dei casi all’interno di una relazione intima, tra marito e moglie, conviventi, fratelli, genitori, figli, parenti. Il termine violenza di genere, anziché porre l’accento sul tipo di violenza, lo pone sui soggetti chiamati in causa: il genere maschile e quello femminile. Il fenomeno incide trasversalmente su tutte le classi e, contrariamente agli stereotipi che spesso lo accompagnano, non è collegato a particolari patologie, dipendenze o disagi sociali.

Il Progetto di prevenzione e ascolto

Il Progetto della Cooperativa Sociale di Solidarietà Promozione Lavoro è di facile accesso e si traduce in un primo ascolto, gratuito e anonimo, orientato a fornire il massimo livello di accessibilità.

Intende offrirsi da amplificatore e sostegno della rete locale già attiva intorno al problema della violenza al femminile. L’alto numero di donne con cui la Cooperativa è in contatto, infatti, la rende un importante luogo di risonanza, di intercettazione e di primo ascolto del problema della violenza. Le azioni che la Cooperativa realizza intorno al tema della violenza e del maltrattamento sulle donne sono dunque pensate in stretta collaborazione con quanto già si realizza sul territorio, ponendosi come strumento di amplificazione e di integrazione delle attività già esistenti.

Lo specifico percorso di formazione, in collaborazione con la Cooperativa Iside di Mestre, ha visto coinvolti in primis 77 soci, che hanno partecipato ad un incontro divulgativo e di sensibilizzazione di 3 ore cadauno in tre sedi della Cooperativa Promozione Lavoro (Veronella, Altavilla Vicentina, Roncade). Al termine di questi incontri sono stati raccolti 50 questionari di gradimento dell’evento formativo, che hanno confermato l’interesse, da parte dei soci, per il tema e il desiderio di un ulteriore approfondimento, in seguito all’acquisizione di maggiore consapevolezza e riflessione personale. Fra i partecipanti, 17 persone si sono rese disponibili a procedere nel percorso formativo per diventare referenti del progetto; il progetto è diventato operativo da gennaio 2019 con attività:

  • di sensibilizzazione;
  • di promozione della conoscenza e dell’uso dell’autoquestionario ISA, delle app dedicate e del numero nazionale 1522;
  • interventi di supporto, facilitazione da parte del consulente PEV, per favorire la donna nell’ambiente lavorativo (fornire numeri dei centri antiviolenza, riorganizzare i turni, permettere l’utilizzo del telefono aziendale, fornire informazioni rispetto alle agevolazioni previste dalla legge).

Il progetto è finanziato dal 5 per mille raccolto dalla Cooperativa Promozione Lavoro e non ha un termine predefinito.

Nella prima fase del progetto i capi area si sono trovati a fronteggiare già 3 segnalazioni di soci lavoratori vittime di violenza e sono già intervenuti per fare da ponte ai Centri Antiviolenza del territorio.

Chi era Ottavia Fontana

Ottavia Fontana, insegnante elementare, prima a Spessa e poi a Veronella – arrivò sulla poltrona di sindaco quasi per caso, in seguito alle dimissioni dell’allora primo cittadino l’ingegnere Francesco Bovolin. Purtroppo però, anche la sua esperienza amministrativa durò poco. Il primo sindaco donna di Veronella morì tre anni dopo la sua elezione, a 55 anni, a causa di una malattia: si pensa che abbia contratto un virus in Piemonte, mentre cercava un accordo per inviare alcune mondine di Veronella a lavorare nelle risaie del Vercellese.

Con una cerimonia significativa, il 14 luglio 2016 a Montecitorio, la maestra-sindaco Ottavia Fontana ha avuto l’onore di «entrare» in Parlamento. A lei, infatti, e a tutte le altre nove donne sindaco del 1946, anno in cui le donne ottennero per la prima volta in Italia il diritto di votare e di essere votate, la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, ha dedicato una sala nell’imponente edificio che si affaccia su piazza del Parlamento.

Gli obiettivi

  • Offrire ai Soci della cooperativa un servizio legato al sostegno e alla valorizzaione del femminile;
  • Promuovere la riflessione e la presa di coscienza rispetto al tema della violenza di genere;
  • Implementare a livello intraziendale, la locale rete di sostegno alle donne che subiscono violenze e maltrattamenti;
  • Promuovere una riflessione e una pratica di integrazione tra i luoghi di cura delle donne e del femminile e i luoghi di lavoro centrati sulla cura e caratterizzati da un alto tasso di presenza femminile e da elevate potenzialità di prevenzione primaria, secondaria e terziaria;
  • Fornire sostegno psicologico educativo e legale alle donne che subiscono violenze e maltrattamenti.

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